L’Onu lancia l’allarme: il progresso sfugge al controllo dell’uomo

Apprendisti stregoni
Il Rapporto 2005 sullo stato del futuro non è ancora stato reso pubblico ma è stato presentato in anteprima all¹Unione europea.
La scienza e la tecnologia avanzano troppo velocemente rispetto alle capacità umane di controllarla? E' la domanda chiave contenuta nel Rapporto 2005 sullo stato del futuro elaborato dalle Nazioni Unite e pubblicato come ogni anno a cura del «Millennium Project» della Università dell'Onu.

 

Il Rapporto, intitolato «Lo stato del futuro» in base alle tendenze di sviluppo scientifico e tecnologico esistenti elabora scenari futuri di come potrebbero evolvere le conoscenze scientifiche, ovvero verso quali obiettivi puntano e con quali problemi. Il Rapporto 2005 sullo stato del futuro, che non è ancora stato reso pubblico ma che è stato presentato in anteprima all¹Unione europea, esprime una preoccupazione: l'avanzamento delle tecnologie è troppo veloce rispetto alla velocità di avanzamento delle capacità umane di poterle controllare.
Le sinergie future tra nanotecnologie, biotecnologie, tecnologie dell'informazione e scienze cognitive determineranno una connettività totale di tutte le persone,collegate in una rete globale, in qualunque postosi trovino per lavorare,comunicare, scambiare informazioni e know how, e via controllando.
Comunque,si chiede l¹Onu, sarà l'uomo capace di controllare tutto ciò ed indirizzarlo verso obiettivi corretti e non egoistici? Esiste infatti il rischio che, se le tecnologie e la scienza avanzano troppo velocemente, si potrebbero avere effetti negativi ed inaspettati sulla famiglia umana. Un esempio – dice il Rapporto 2005 sul futuro – possono essere le nanotecnologie e le biotecnologie che risolverebbero tantissimi problemi umani e di salute. Per di più, le nanotecnologie e le biotecnologie sono anche di interesse militare: come verranno usate a tal fine? E' necessario – indica il Rapporto dell'Onu – che di questi problemi si cominci già a pensare da oggi per organizzare il futuro e quindi sviluppare quelle capacità di verifica e controllo che sono essenziali per non rischiare di ottenere, dal progresso della scienza, distorsioni indesiderate. E chi controllerà i controllori?

da www.internettuale.net

Redazione