Ben ritrovati amici, sono passati appena 20 giorni, ma sembra un’eternità tante le cose che sono accadute in questo frattempo, banche sull’orlo del fallimento, riduzioni dei tassi, indici in caduta libera…o controllata per meglio dire. Già, perché se non fosse stato per le generose iniezioni di liquidità (leggi denaro creato dal nulla) delle banche centrali avremmo una serie di banche fallite e le borse che avrebbero fatto un meno 3% al giorno. Invece anche questa volta è intervenuto l’ormai collaudato team di protezione dei mercati che ha agito su più fronti, comprando titoli a piene mani e sostenendo i corsi azionari, abbassando addirittura di uno 0,5% il tasso americano e iniettando liquidità a profusione in europa e america.
In questo periodo abbiamo anche assistito a tutta la potenza di fuoco dei mass media che sono intervenuti per tranquillizzare chiamando tutti i pezzi grossi e le voci più importanti del mondo politico e finanziario per tranquillizzare, spiegare, minimizzare ecc. ecc. Secondo quello che abbiamo la sfortuna di sentire, il crollo dei titoli derivati (i CDO) costruiti sui mutui subprime Usa era un problema tutto americano e che seppur frazionato e distribuito in mezzo mondo non coinvolgeva se non i misura lieve le banche europee….
Quello che nessuno si azzarda a dire è che attualmente ogni banca ha una sezione (società o hedge fund) ovviamente finanziata con i soldi dei risparmiatori, che specula sistematicamente in prodotti derivati non quotati (OTC) come i CDO costruiti sui mutui subprime americani. Tutti hanno perso e moltissimi sono ancora pieni di quei titoli che ormai nessuno vuole, ma nessuno lo ha detto per non penalizzare il loro titolo in borsa. Altri invece hanno accettato di buon grado, forse non ne potevano davvero fare a meno, l’aiuto offerto dalle banche centrali, come le due banche tedesche che come manna dal cielo si son viste arrivare 25 mld di euro (!!!).
Le bc stanno tamponando le falle man mano che si presentano e ora è relativamente semplice perché i subprime (noi ne parlavamo già a febbraio http://www.centrofondi.it/report/report_02_04_07.pdf e già allora si sentivano scricchiolare i famosi CDO) sono una cosa circoscritta seppur importante (circa il 10% del mercato mondiale).
Pensiamo a cosa può succedere se incorressimo in una recessione mondiale come tutti i segnali economici ci stanno anticipando ormai da molti mesi e confermata anche dal calo dei tassi in america (a questo proposito vale la pena di rileggere due vecchi report http://www.centrofondi.it/report/report_03_04_07.pdf e http://www.centrofondi.it/report/report_07_01_07.pdf) Con una recessione che arriverà nei prossimi mesi e un rallentamento ci potrebbe essere già dalla fine di questo anno, la faccenda si farà sicuramente molto più difficile da gestire per le bc in quanto le criticità saranno molteplici e si attiveranno su vari fronti.
La questione più scabrosa sarà che il peggioramento della congiuntura mondiale innescherà la miccia del debito privato oramai in alcuni paesi arrivato a livelli insostenibili. In Gran Bretagna il debito delle famiglie ha superato il PIL Arrivando ai poco meno di 2000 miliardi di euro e occupando ben il 162% del proprio reddito il che vuol dire le famiglie inglesi hanno ipotecato anche il reddito delle generazioni future e così anche le famiglie americane con il 142% (incrementato negli ultimi mesi), quelle giapponesi con il 136%, le tedesche con il 109%. Pensate a quello che potrebbe accadere se anche quella fonte di reddito venisse meno o se il potere di acquisto delle famiglie venisse ulteriormente deteriorato a causa di una recessione piuttosto pesante.
L’allarme è suonato e noi l’abbiamo più volte sottolineato da quando abbiamo assistito al tracollo del mercato immobiliare americano sul quale è stata costruita tutta la (falsa) ripresa dal 2001 in poi. Una svolta pesante, di lungo periodo che rischia di far crollare tutta questa babilonia di titoli derivati basati sul debito, in specialmodo quello immobiliare. Lo sfasamento temporale delle borse è servito e serve esclusivamente a far vendere ai massimi i titoli ancora in possesso delle mani forti, mentre il parco buoi continuava, e continua ancora, a comprare.
L’obiettivo del programma di protezione delle banche centrali è di non arrivare al punto che, girando il mercato tutti vorranno vendere, ma non trovando compratori le quotazioni andranno in caduta libera. Per evitare di arrivare a quel punto critico, dovranno aumentare la quantità di liquidità e questa dovrà essere esponenzialmente molto più elevata di quella immessa per evitare la profonda recessione del dopo 11 settembre. Il fatto è che ci stiamo avvicinando a passi da gigante al crack sistemico della società del debito illustrato in questo report http://www.centrofondi.it/report/report_06_01_07.pdf .
In altre occasioni per permettere al sistema di ripartire si ricorreva ad una guerra che azzerava il sistema facendolo così ripartire da 0 e visto il punto a cui siamo arrivati oggi ci sarebbe voluta una guerra mondiale. A ben vedere dal 2001 si è fatto tutto il possibile per innescare una serie a catena di conflitti, ma con scarsi risultati visto che fino ad oggi si sono riusciti a scatenare solo due conflitti regionali (Afganistan e Iraq) -che comunque sono serviti per il controllo del mercato mondiale della droga e delle riserve petrolifere- si è cercato e si sta cercando di infiammare anche il medio oriente, ma per fortuna ancora, pur nella drammaticità degli eventi, con conseguenze ancora limitate.
L’opinione pubblica mondiale ha respinto con decisione l’opzione di un conflitto mondiale e anche il popolo americano più soggetto a manipolazioni e sollecitazioni, l’ha rifiutata addirittura mettendo in minoranza il loro presidente guerrafondaio che ha fatto due guerre per snidare improbabili terroristi e fomentato scontri di civiltà. Rispetto al passato questa è forse la novità più importante: non ci sara’ un nuovo conflitto mondiale. Assodato questo si tratta di capire che cosa accadrà, una recessione mondiale dai contorni oscuri viste le proporzioni o cos’altro?
La fase economico-politica che attualmente stiamo vivendo è nuova, una cosa che non abbiamo mai sperimentato prima e che in potenzialità ha la possibilità di sfociare in cambiamenti positivi di lungo periodo per ognuno di noi. Ovviamente è necessario mettere in discussione ogni cosa, meccanismo politico e economico del passato e se ad esempio lasceremo ancora condurre il gioco agli attuali registi (politici e banchieri) che cercano di fronteggiare un nuovo scenario con vecchi metodi (fomentando conflitti e fronteggiando gli eventi con immissioni di liquidità e nuovo debito) avremo un destino segnato da un crack sistemico di proporzioni enormi. Per fortuna basta poco per evitare che questo accada, ma sarà necessario che ognuno cominci a riprendere in mano la propria vita e si adopri, nel suo piccolo, a costruire un nuovo sistema economico dove venga dato il giusto posto a valori come la solidarietà, l’equilibrio, la tolleranza e soprattutto il buon senso.
arianna editrice, 28/08/2007