Il 25 aprile a Cagliari, Napoli e Vicenza MZ partecipa alla “Festa Per la Liberazione”

Il 25 aprile 2011 alle ore 14.30, contemporaneamente a Cagliari, Napoli e Vicenza, diverse associazioni culturali e politiche organizzano la "Festa Per la Liberazione" per ricordare che il giorno in cui si festeggia la Festa della Liberazione, la liberazione deve ancora arrivare.
Intellettuali e giornalisti provenienti da differenti aree politiche e culturali saranno riuniti contemporaneamente in tre città diverse per analizzare e dibattere la questione dell'influenza politica, economica, finanziaria e militare degli Stati Uniti d'America nel Nostro Paese, e più in generale nel nostro Continente.

 

Sarà possibile seguire il dibattito -in contemporanea da Napoli, da Vicenza e da Cagliari- in diretta-video attraverso una web tv, dalle 14.30 alle 18.30, collegandosi al sito www.perilbenecomune.net

I promotori dell'iniziativa, oltre allo stesso Movimento Zero, sono Alternativa, Campo antimperialista, Gioventù europea, Per il bene comune, R.p.m.l.c., Uniti e Diversi.

A Cagliari, presso il Caesar's Hotel, in via Darwin 2/4.
Parleranno: Claudia Zuncheddu (consigliera regionale), Fernando Rossi (Coordinamento Per il bene comune), Mariella Cao (comitato sardo "Gettiamo le basi"), Alberto Cossu (Movimento zero – Uniti e Diversi Sardegna). Moderatore: Rita De Sario (Per il bene comune).

A Napoli, presso l'Hotel Plaza, in Piazza principe Umberto 23.
Parleranno: Angelica Romano (Comitato per la pace di Sarno), Giulietto Chiesa (Alternativa), e in più un video messaggio di Alex Zanotelli, padre comboniano. Moderatore: Marco Sarra (Per il bene comune).

A Vicenza, all'Alfa Fiera Hotel, in Via dell'oreficeria 50.
Parleranno: Cinzia Bottene (No dal molin), Elvio Arancio (Per il bene comune), Gianni Lannes (scrittore e giornalista), Leonardo Mazzei (Campo antimperialista). Moderatore: Andrea Marcon (Movimento Zero).

In aggiunta saranno in collegamento internet tramite skype:
dalla Puglia Gianni Lannes;
dalla Sicilia Antonio Mazzeo;
dalla Toscana Walter Lorenzi;
con un video messaggio di Massimo Fini.

Per informazioni:
Tel/fax: 0532-733656
perlaliberazione@gmail.com
www.perilbenecomune.net

A 66 anni dalla fine della guerra, l’Italia è ancora militarmente e politicamente occupata. Tutti i Governi che si sono succeduti, di centro, di destra, di centrodestra e centrosinistra hanno pagato miliardi di lire e poi di euro per sostenere il mantenimento delle basi e dei depositi nucleari americani in Italia e per fare tutte le guerre da loro volute.
Tali basi furono inizialmente collocate in Italia, Germania e Giappone perché gli USA ci considerarono nazioni sconfitte e conquistate; poi, con la guerra fredda contro l’Unione Sovietica, il loro numero crebbe sempre di più. Tuttora, nonostante l’attuale crisi stia producendo milioni di disoccupati, sottoccupati e precari; nonostante tutti i servizi sociali, pubblici, a cominciare dalla sanità e dalla scuola, siano lasciati senza mezzi, cesce l'accumulo di nuovi debiti per acquistare sempre nuove armi. Solo per dotare l'Italia dei nuovi caccia bombardieri F35 si stanno spendendo 13 miliardi di euro. Come non bastasse l'Italia ha ceduto di fronte alla richiesta di ampliare le sue servitù militari costruendo una nuova base americana a Vicenza.
Dopo la partecipazione italiana alla guerra contro l'Afghanistan e contro l'Irak, ecco l'ultima imposizione subita dal nostro paese: la partecipazione alla guerra contro la Libia. L'Italia continua ad essere la portaerei americana nel Mediterraneo, punto di partenza e di rifornimento di aerei che vanno a bombardare e punire altri stati in violazione delle leggi internazionali. Siamo ridotti a complici della violenza e della sopraffazione.
Noi siamo amici del popolo americano, e di tutti i popoli. Ma non vogliamo essere amici dei banchieri americani e mondiali che cercano di governare il mondo con le armi, le guerre e il terrore.
Noi, come recita la nostra Costituzione, e come era nello spirito di quel lontano 25 Aprile, vogliamo essere un popolo sovrano e indipendente, in pace con il resto del mondo.

Redazione