Interrogazione parlamentare contro Movimento Zero

Da Il Giornale di Vicenza, mercoledì 24 ottobre 2007, cronaca pag. 15

«Il governo difenda i negozianti del centro»

Il governo difenda i commercianti del centro storico. L’appello è contenuto in un’interrogazione al ministro dell’Interno Giuliano Amato presentata dal senatore forzista Pierantonio Zanettin sulla scorta delle intimidazioni che Anna Jannò, leader delle Vetrine del centro, ha denunciato di aver subito. Zanettin chiede «se la manifestazione fosse autorizzata, se siano stati identificati i responsabili e quali iniziative intenda assumere il Governo per impedire che proseguano intimidazioni e minacce ai danni dei commercianti vicentini che hanno preso posizione contro le manifestazioni programmate dai “No Dal Molin”» per metà dicembre.
«Non è accettabile che gli appartenenti al “Movimento Zero”, capitanati dalla consigliera comunale Franca Equizi, come dichiara la Jannò, possano attuare l’aggressione, per ora solo verbale – afferma l’on. Mauro Fabris, capogruppo dell’Udeur alla Camera -. A ogni cittadino deve essere garantita la libera espressione delle proprie convinzioni senza subire le ritorsioni a cui è stata sottoposta la signora Jannò, della quale non condivido le idee politiche ma alla quale rinnovo la mia solidarietà».
 


Dura presa di posizione anche della Lega Nord, con il segretario provinciale, il senatore Paolo Franco: «Ho letto con rammarico delle aggressioni e minacce ricevute sabato da Anna Jannò. Mi farebbe piacere sentire ora la voce e il pensiero di coloro che si sono erti a difensori della democrazia e della pace a favore dei gruppi che manifestano contro il nuovo Dal Molin e che hanno accusato la Lega Nord di intolleranza per la raccolta firme anti-manifestazione».
«Purtroppo ora abbiamo avuto un'ulteriore conferma: accanto ai cittadini che vogliono esprimere civilmente le proprie opinioni proliferano gruppi violenti e pericolosi. Ciò rinforza la convinzione della Lega Nord sulla necessità di non dare il permesso alla manifestazione di dicembre. Esprimo alla signora Jannò tutta la solidarietà della Lega. Ma scriverò anche a questore e prefetto: non si poteva immaginare che la Jannò diventasse obiettivo dei violenti e facinorosi? Siete ancora convinti di poter controllare il pacifico svolgimento della manifestazione indetta per metà dicembre? Le vostre responsabilità cominciano a diventare pesanti, per la città di Vicenza e per la sicurezza quotidiana. Il silenzio sta diventando pericoloso per l’incolumità di tutti».
Solidarietà alla Jannò viene anche da Alleanza nazionale, con il capogruppo in Provincia Arrigo Abalti: «Quello di cui è stata vittima è, né più né meno, un atto di violenza e di intimidazione. Aggredire verbalmente una donna, impegnata nella sua professione e nel rilancio del centro storico della nostra città, è un gesto di violenza. È questa l’idea di pace che vogliono professare i militanti del No Dal Molin? È questa la democrazia diretta che sognano i contestatori di professione?».
Nel frattempo prosegue la campagna del centrodestra contro il corteo del 15 dicembre. L’altra sera il consiglio della circoscrizione 5, presieduto dall’aennista Marco Bonafede, ha approvato una mozione presentata dal Carroccio che chiede venga vietata la manifestazione dei No base. G.M.M.

Rettifica a firma di Andrea Marcon, Coordinatore nazionale:

«Abbiamo solo volantinato pacificamente»

La consigliera comunale Franca Equizi e il coordinatore vicentino di Movimento Zero, Paolo Ruffato, hanno affidato nelle mani dell’avvocato Andrea Marcon la loro ricostruzione degli eventi di sabato pomeriggio. «Siamo basiti e al contempo divertiti – si legge nel “testo di replica” – per le dichiarazioni rese a questo giornale da Anna Jannò. Poco ci sarebbe da commentare se si fosse rimasti nel campo delle scemenze. Il problema è che la Jannò dice una serie di falsità. E cosa ancor più grave la signora dice falsità attribuendoci comportamenti penalmente rilevanti».
«Veniamo ai fatti – proseguono i due manifestanti -. La presidente ci accusa di aver usato "slogan diffamatori”. Falso. Il boicottaggio è un’antica e nobile pratica democratica. Su quali libri ha studiato la Jannò, quelli del Ventennio? Altra accusa: “Per tutto il tempo della manifestazione il mio ingresso è stato fisicamente ostruito da un dimostrante”. Falso. Il dimostrante in questione era Paolo Ruffato, il quale pacificamente volantinava davanti al negozio della Jannò in corso Palladio su suolo pubblico. Sempre che la signora non abbia appena acquistato pure il principale corso cittadino con monumenti annessi. Ma la cosa non risulta agli atti del Comune». «Poi c’è l’accusa più sciocca e improbabile che la Jannò ci rivolge: “Avevano fotografato il mio negozio per inserirlo nel loro blog e farne il bersaglio di qualche facinoroso”. Ancora falsità. Ancora stupidità che ci attribuiscono profili penalmente rilevanti che non esistono. Siamo alla violenza verbale preventiva. George Bush docet. In verità sabato pomeriggio Movimento Zero ha chiesto il boicottaggio della Jannò non perché la signora ci è antipatica; semplicemente perché le sue pretese di restringere le libertà costituzionali in nome “dei schei” non ci piacciono».
«Noi eravamo lì per affermare un principio: il diritto di manifestare le proprie idee. La signora Jannò, ormai ridottasi a ruota di scorta di una giunta al capolinea, usa lo spauracchio dei mancati introiti per cercare di aumentare la tensione. Purtroppo ha assistito al sit-in un funzionario della questura, con quale abbiamo parlato in tutto relax. Durante il sit-in è pure passata una volante della questura. Le forze dell’ordine, che lei sostiene di avere chiamato, non hanno rilevato alcunché di male. La sfidiamo a querelarci, se ne è in grado».

Redazione