NON SI RIESCE a credere ai propri occhi. Adesso fuori legge non c’è solo il «negazionismo», cioè quella corrente di pensiero, sostenuta da alcuni storici, che nega l’Olocausto o lo ridimensiona drasticamente, ma rischia grosso anche il «creazionismo», la dottrina, un tempo dominante, che spiega l’universo, il mondo e l’umano come un atto di volontà di Dio e si contrappone al darwinismo che per quanto riguarda l’essere umano ritiene che sia il prodotto dell’evoluzione delle specie animali, concezione che oggi è ampiamente prevalente. L’ASSEMBLEA parlamentare del Consiglio d’Europa, su input dell’Osservatorio su «diritti umani e democrazia» e della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, ha approvato una risoluzione, sia pur non vincolante (48 voti a favore, 25 contrari) in cui e sorta i governi europei «a resistere all’ondata passatista che minaccia l’Europa. Senza la dovuta attenzione il creazionismo rischia di trasformarsi in una seria minaccia ai diritti umani ».Ha spiegato la relatrice, la francese Anne Brasseur: «Non intendiamo contrapporre fede e ragione, ma è necessario agire preventivamente perché la fede non si contrapponga al sapere scientifico». Il che significa, tra l’altro, impedire che la teoria creazionista sia introdotta, accanto a quella evoluzionista, nei programmi scolastici, come voleva fare Letizia Moratti in Italia quando era ministro dell’Istruzione. Al neocreazionismo si contesta anche di non considerare l’evoluzionismo darvinista come la Verità Assoluta ma come una delle tante ipotesi possibili. LE PARTI si sono invertite. Gli Illuministi di ieri che, sulla base delle scoperte scientifiche e delle riflessioni di Copernico, di Tycho Brahe, di Galileo e degli altri, sostenevano a spada tratta la libertà di ricerca e di espressione, si sono trasformati nei repressori di oggi, carnefici di allora (il cardinal Bellarmino and company), che quelle ricerche, quelle riflessioni e quelle teorie volevano impedire, nelle vittime. SEMBRA un dibattito grottesco come la disputa sul sesso degli angeli. Grottesco lo è, ma non è affatto innocente. E ce lo chiariscono le riflessioni di una Commissione, istituita dalla stessa Moratti, chiamata ad esprimersi su questo tema e composta da illustri scienziati come Rita Levi Montalcini e Carlo Rubbia. La Commissione stabilì che «lo studio dell’evoluzione delle specie è fondamentale per la comprensione globale del processo della vita» e sottolineò «l’importanza della Scienza nella cultura moderna ed il ruolo del darwinismo nel contrastare razzismo ed eugenetica». ORA, A PARTE il fatto che mi sfugge cosa c’entrino razzismo, eugenetica e «diritti umani» in una faccenda del genere, non so chi abbia ragione fra evoluzionisti e creazionisti (mi pare così difficile avere certezze in una questione su cui filosofia, scienza e fede si sono sempre arenate), ma quel che capisco benissimo è che non la Scienza, cioè la conoscenza che, in quanto tale, è consustanziale all’uomo, ciò che lo distingue dagli altri esseri viventi, ma il suo braccio armato, la Tecnologia (vale a dire la Scienza concretamente applicata), si prospetta oggi come il principale pericolo per la nostra specie. Basta pensare al problema ambientale che è il più evidente ma non il più importante. Perché la Tecnologia ha rotto i nuclei costitutivi dell’essere umano scindendo la parte razionale da quella istintuale e comprimendo pesantissimamente quest’ultima a favore della prima. Che è la ragione principale per cui noi, nel grasso e ricco Occidente, viviamo un disagio e un malessere acutissimi. INOLTRE l’evoluzionismo biologico si trasferisce nel campo sociale e politico. Il modello di sviluppo occidentale, basato sul razionalismo, l’economia, la tecnologia, sarebbe il punto più alto e d’arrivo di questa evoluzione e, in quanto tale, avrebbe il diritto, e anzi il dovere, di omologare a sé tutte le altre e diverse culture e civiltà, considerate come semplici tappe propedeutiche alla nostra. Insomma torna in campo quello che io ho chiamato «il vizio oscuro dell’Occidente» che è di considerarsi la cultura e la civiltà superiore che deve spianare, se del caso a suon di bombe, tutte le altre. Che è il vero integralismo, il vero totalitarismo dell’epoca che stiamo vivendo. Nessuno deve disturbare i manovratori che guidano questo modello di sviluppo superiore. Questo è il significato più profondo, e inquietante, dell’improvvisa alzata di scudi contro il «creazionismo» che peraltro è sostenuto, paradossalmente, proprio da quei neocon che, come i razionalisti occidentali, vogliono il domino del nostro mondo su tutti gli altri. Ma in nome del Dio cristiano e non della Scienza. Se non è zuppa è panbagnato.
da il Giorno, 8/10/2007